Dieci splendidi oggetti morti

Massimo Mantellini

La domanda che sua madre le faceva ogni mattina "Hai il fazzoletto?", conclude Müller nella sua prolusione a Stoccolma, "forse non riguardava il fazzoletto in sé, ma piuttosto la disperata solitudine dell'essere umano" e i modi che escogitiamo per porvi rimedio.

Le nostre cose, "non sono soltanto cose, recano tracce umane, sono il nostro prolungamento."

Avremo un telefono in ogni casa, poi sarà il tempo di averne uno per ogni persona, e poi vorremo cambiarlo ogni anno con il nuovo modello: più avanti ce ne servirà uno da mettere al polso. A quel punto il legame nostalgico fra noi e gli oggetti della nostra vita si ridurrà sempre di piú. Oggetti orfani si moltiplicheranno dentro i nostri cassetti, la nostra relazione con loro sarà sempre più vaga e momentanea.

Eppure le mail e le vecchie lettere di carta mantengono alcuni punti in comune molto importanti. Per esempio sono il luogo dell'indeterminatezza. Lo sono in maniere indifferenti ma con alcune analogie. Sono tecnologie asincrone e lo sono trionfalmente, da più punti di vista. Spediamo una mail (o una lettera) e il destinatario non lo sa. Noi stessi non sapremo se quella lettera (o quella mail) è stata ricevuta o se è stata letta. [...] L'asincronia della comunicazione è il luogo dell'eccitazione e dell'attesa, due piccole cose per le quali forse vale la pena di vivere. Se come scrive il poeta il viaggio è la meta, allora nella comunicazione fra umani il messaggio è il tempo fra quando la lettera viene spedita e quando la sua ricezione rompe indugi e incertezze.

Essere asincroni, nei contesti informativi, in quelli culturali e delle relazioni, è stato considerato per molto tempo un limite che doveva essere valicato. [...] Questo trionfo della velocità si è lasciato in scia una serie di oggetti morti e ha generato nuovi comportamenti. Ha brutalizzato le abitudini ma ci ha costretti a nuove strategie difensive affinché il nostro spazio personale di attesa e ragionamento, di elaborazione e cristallizzazione del pensiero, potesse ugualmente mantenersi.